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LA MISSIONE HA UNA VOCE

LA MISSIONE HA UNA VOCE

Non siamo noi a cambiare i cuori delle persone, non sono le nostre buone esortazioni a trasformare gli animi...

 Il contenuto dell’annuncio è solo Gesù Cristo; a livello teorico, di testa, ci sembra scontato, ma poi, nella pratica, quanta fatica facciamo a viverlo. Rischiamo spesso di trasformare l’annuncio cristiano in un annuncio etico, dottrinale, per non dire culturale.

12Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse,

13scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. (Mc 6, 12-13)

            Noi siamo gli inviati chiamati ad annunciare la Buona Notizia del Regno, ma non siamo noi a cambiare i cuori delle persone, non sono le nostre buone esortazioni a trasformare gli animi; è solo l’incontro con il Signore, con la potenza e la grazia della Sua Parola, che converte e trasforma il cuore dell’uomo.

            I Dodici, forti della Voce del Maestro, partono senz’indugio e la loro opera è descritta, anzitutto, attraverso due verbi, molto cari a Mc e presenti anche nell’incipit del suo Vangelo: 

- “keryssein” = proclamare 

- “metanoein” = convertire. 

Abbiamo la proclamazione del Regno, l’annuncio dunque della Sua Parola, e la risposta della conversione da parte delle persone: annuncio – conversione.

            L’agire dei discepoli, poi, è sinteticamente descritto in tre azioni:

  1. scacciare i demoni
  2. ungere con olio i malati
  3. guarire

            Ritorna un altro bel parallelismo con l’inizio del Vangelo di Mc in cui i primi due miracoli compiuti da Gesù consistevano proprio in un esorcismo (1,21-28) e nella guarigione della suocera di Simone (1,29-31). Mc vuole così mettere in evidenza come, nell’annuncio e nei gesti del discepolo, si ripropongono lo stesso annuncio e gli stessi gesti compiuti da Gesù. La voce dei discepoli, dunque, è la stessa voce di Gesù che continua a risuonare nella storia del mondo, fino ad oggi. 

Padre,

come e con il Figlio tuo,

siamo quotidianamente

spinte dal tuo Spirito

nel deserto della nostra storia

e delle sue ambiguità.

Sentiamo il peso della nostra debolezza,

percepiamo il passo stanco

del nostro camminare,

ma contemporaneamente

scorgiamo il desiderio 

e la volontà di seguire 

l’itinerario tracciato da Gesù.

Donaci, attraverso il pane

e la parola spezzata,

il nutrimento e la forza

per essere tue discepole fedeli.

Amen.                 (Madre Roberta)


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